Caterina Howard era la
decima figlia di sua mamma e la sesta di suo padre.
Vi ho confuso le idee
anche solo per una frazione di secondo? Bene.
Essendo lei la decima
figlia e suo padre uno di ventuno (no, dico, ventuno) fratelli, non
si può certo dire che, nonostante il titolo nobiliare, sguazzassero
nell'oro. Il padre tirava avanti la famiglia elemosinando soldi dai
parenti più ricchi. All'età di sette anni, in seguito alla morte
della madre, Caterina andò a vivere dalla Signora Agnes, ovvero sua
nonna, nonché nonna dell'ormai defunta Anna Bolena, nella sua
residenza del Sussex.
In un
tentativo di coerenza con l'ambiguità del nome, la bandiera del
Sussex sfoggia su sfondo blu la meraviglia di ben sei uccelli.
Nella dimora del Sussex,
la cara nonnina Agnes ospitava diversi fanciulli e fanciulle
dell'aristocrazia inglese, occupandosi della loro educazione. Quando
la nonnina non guardava -che era spesso, essendo lei impegnata a
trovare un modo per ritornare a corte- le ragazze facevano entrare
nelle loro stanze i ragazzi, rendendo onore alla bandiera del Sussex.
Ah, il patriottismo. In cambio venivano ricompensate con cibo, vino e
doni. Ah, la prostituzione sotto mentite spoglie.
Insomma, Caterina
ricevette nel Sussex un po' la stessa educazione che Maria Bolena
aveva ricevuto in Francia.
Non so se mi spiego.
Nel 1536, all'età di 13
anni, intrattenne una relazione con l'insegnante di musica.
Nel 1538 divenne l'amante
del segretario della nonna, Francis Dereham, con cui decise di
sposarsi, finché la nonna non lo scoprì.
L'anno seguente lo zio le
trovò impiego come dama di compagnia dell'allora regina Anna di
Cléves, con conseguente gioia della nonna che piazzava l'ennesima
avvenente nipote nei dintorni del sovrano. Come previsto, considerata
la passione di Enrico VIII per le dame di compagnia con meno della
metà dei suoi anni, l'operazione di abbordaggio del sovrano fu un
successo.
Catherine Howard con la sua aria da faina.
Il 6 gennaio del 1540
sposava Anna di Cléves.
Il 9 luglio del 1540
divorziava da Anna di Cléves.
Il 28 luglio del 1540
sposava Catherine Howard.
Amore della
nonna!
Nel 1541 Catherine
cominciava una relazione con Thomas Culpeper, gentiluomo a corte, con
l'aiuto di Lady Rochford, vedova dell'ingiustamente defunto George
Bolena.
Come se ciò non bastasse
decise di nominare suo segretario personale il segretario di sua
nonna, nonché precedente amante.
L'ingenuità della regina viene qui rappresentata nel suo stemma da
quel pony bianco con l'aria stordita alla vostra destra.
La sua evidente mancanza di acume e la sua facilità di costumi faceva sì che la nuova regina, esattamente come sua cugina, non fosse molto amata. La servitù e diversi cortigiani cominciarono a mettersi in contatti con lei per ottenere dei favori in cambio del loro silenzio.Le voci
arrivarono purtroppo fino all'orecchio del re.
Sa com'è, il palazzo
è piccolo, la gente mormora.
Così
il re furioso andò dalla signora Agnes con una domanda: “Ma sono
tutte così le tue nipoti?”
Ma
Agnes, che era sicuramente più furba della nipote, si difese
disconoscendola e dicendo che oh, lei c'aveva provato ad allontanarla
dalle cattive compagnie ma insomma, era sempre stata una ragazza
problematica. Pensi che quando era piccola giocava sempre col cibo
e tirava le trecce alle sue compagne.
Ma poi, Catherine chi?
Enrico
non ci vide più.
RINCHIUDETELI TUTTI NELLA TORRE DI LONDRA!
Mentre
i membri della famiglia di Catherine furono liberati dopo un anno, i
due amanti di Catherine furono presi, imprigionati e torturati.
Culpeper fu soltanto decapitato, mentre il povero Dereham
venne impiccato e poi squartato. Le teste di entrambi furono esposte
sul London Bridge per quattro anni, dal 1541 al 1545.
Giusto perché Enrico era un simpaticone.
Catherine
nel frattempo fu imprigionata e cadde in una forte depressione.
Durante
la prigionia l'arcivescovo Cramer ebbe pietà di lei e per aiutarla
le disse: “Non ti preoccupare bambina mia, hai visto che Anna di
Cléves si è salvata acconsentendo al divorzio? Appellati alla tua
precedente promessa di matrimonio con Dereham, così il re ha una
buona scusa per annullare il matrimonio e ti lascia vivere.”
Catherine,
con quel suo acume che caratterizzava lei quanto i sassi, disse che
assolutamente non c'era stato nessun fidanzamento e soprattutto
nessuna consumazione.
“Ma
lo sanno tutti.”
“Mentono!”
“Ci
sono delle lettere a provarlo!”
“NON
SO DI COSA STIATE PARLANDO”
“Per
caritàdidddio acconsentite a questo benedetto annullamento del
matrimonio e abbiate salva la vita!”
E fu
così che al processo Catherine sostenne di essere stata violentata
dal povero Dereham, pur in presenza di prove schiaccianti della loro
relazione.
...
Quando
le fu comunicato che sarebbe stata decapitata chiese che le venisse
portato un ceppo per esercitarsi a metterci la testa sopra.
…
sì,
la ragazza HA STUDIATO per la decapitazione.
…
Fu
giustiziata all'alba del 13 febbraio del 1542, assieme alla povera
vedova di George Bolena.
Non
so voi, ma per me questo è un Darwin Award.