venerdì 31 ottobre 2014

Catherine Howard. la cugina di Anna Bolena

Caterina Howard era la decima figlia di sua mamma e la sesta di suo padre.
Vi ho confuso le idee anche solo per una frazione di secondo? Bene.
Essendo lei la decima figlia e suo padre uno di ventuno (no, dico, ventuno) fratelli, non si può certo dire che, nonostante il titolo nobiliare, sguazzassero nell'oro. Il padre tirava avanti la famiglia elemosinando soldi dai parenti più ricchi. All'età di sette anni, in seguito alla morte della madre, Caterina andò a vivere dalla Signora Agnes, ovvero sua nonna, nonché nonna dell'ormai defunta Anna Bolena, nella sua residenza del Sussex.
In un tentativo di coerenza con l'ambiguità del nome, la bandiera del Sussex sfoggia su sfondo blu la meraviglia di ben sei uccelli.

Nella dimora del Sussex, la cara nonnina Agnes ospitava diversi fanciulli e fanciulle dell'aristocrazia inglese, occupandosi della loro educazione. Quando la nonnina non guardava -che era spesso, essendo lei impegnata a trovare un modo per ritornare a corte- le ragazze facevano entrare nelle loro stanze i ragazzi, rendendo onore alla bandiera del Sussex. Ah, il patriottismo. In cambio venivano ricompensate con cibo, vino e doni. Ah, la prostituzione sotto mentite spoglie.
Insomma, Caterina ricevette nel Sussex un po' la stessa educazione che Maria Bolena aveva ricevuto in Francia.
 Non so se mi spiego.

Nel 1536, all'età di 13 anni, intrattenne una relazione con l'insegnante di musica.
Nel 1538 divenne l'amante del segretario della nonna, Francis Dereham, con cui decise di sposarsi, finché la nonna non lo scoprì.
L'anno seguente lo zio le trovò impiego come dama di compagnia dell'allora regina Anna di Cléves, con conseguente gioia della nonna che piazzava l'ennesima avvenente nipote nei dintorni del sovrano. Come previsto, considerata la passione di Enrico VIII per le dame di compagnia con meno della metà dei suoi anni, l'operazione di abbordaggio del sovrano fu un successo.
Catherine Howard con la sua aria da faina.

Il 6 gennaio del 1540 sposava Anna di Cléves.
Il 9 luglio del 1540 divorziava da Anna di Cléves.
Il 28 luglio del 1540 sposava Catherine Howard.
 Amore della nonna!

Nel 1541 Catherine cominciava una relazione con Thomas Culpeper, gentiluomo a corte, con l'aiuto di Lady Rochford, vedova dell'ingiustamente defunto George Bolena.
Come se ciò non bastasse decise di nominare suo segretario personale il segretario di sua nonna, nonché precedente amante.
 L'ingenuità della regina viene qui rappresentata nel suo stemma da quel pony bianco con l'aria stordita alla vostra destra.

La sua evidente mancanza di acume e la sua facilità di costumi faceva sì che la nuova regina, esattamente come sua cugina, non fosse molto amata. La servitù e diversi cortigiani cominciarono a mettersi in contatti con lei per ottenere dei favori in cambio del loro silenzio.Le voci arrivarono purtroppo fino all'orecchio del re.
Sa com'è, il palazzo è piccolo, la gente mormora.
Così il re furioso andò dalla signora Agnes con una domanda: “Ma sono tutte così le tue nipoti?”
Ma Agnes, che era sicuramente più furba della nipote, si difese disconoscendola e dicendo che oh, lei c'aveva provato ad allontanarla dalle cattive compagnie ma insomma, era sempre stata una ragazza problematica. Pensi che quando era piccola giocava sempre col cibo e tirava le trecce alle sue compagne.
Ma poi, Catherine chi?

Enrico non ci vide più.
RINCHIUDETELI TUTTI NELLA TORRE DI LONDRA!

Mentre i membri della famiglia di Catherine furono liberati dopo un anno, i due amanti di Catherine furono presi, imprigionati e torturati. Culpeper fu soltanto decapitato, mentre il povero Dereham venne impiccato e poi squartato. Le teste di entrambi furono esposte sul London Bridge per quattro anni, dal 1541 al 1545.
Giusto perché Enrico era un simpaticone.
Catherine nel frattempo fu imprigionata e cadde in una forte depressione.
Durante la prigionia l'arcivescovo Cramer ebbe pietà di lei e per aiutarla le disse: “Non ti preoccupare bambina mia, hai visto che Anna di Cléves si è salvata acconsentendo al divorzio? Appellati alla tua precedente promessa di matrimonio con Dereham, così il re ha una buona scusa per annullare il matrimonio e ti lascia vivere.”
Catherine, con quel suo acume che caratterizzava lei quanto i sassi, disse che assolutamente non c'era stato nessun fidanzamento e soprattutto nessuna consumazione.
“Ma lo sanno tutti.”
“Mentono!”
“Ci sono delle lettere a provarlo!”
“NON SO DI COSA STIATE PARLANDO”
“Per caritàdidddio acconsentite a questo benedetto annullamento del matrimonio e abbiate salva la vita!”

E fu così che al processo Catherine sostenne di essere stata violentata dal povero Dereham, pur in presenza di prove schiaccianti della loro relazione.
...
Quando le fu comunicato che sarebbe stata decapitata chiese che le venisse portato un ceppo per esercitarsi a metterci la testa sopra.
sì, la ragazza HA STUDIATO per la decapitazione.
Fu giustiziata all'alba del 13 febbraio del 1542, assieme alla povera vedova di George Bolena.

Non so voi, ma per me questo è un Darwin Award.


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