lunedì 10 novembre 2014

Rasputin. Roba che Highlander levati.


Papà Efim Jakovlevič Vilkin e mamma Anna Vasil'evna Paršukova sono due allegri contadini russi che da tempo cercano di avere un pargoletto; i primi quattro bebè infatti sono infelicemente periti dopo la nascita. Ma ecco che finalmente il 21 gennaio del 1869 un bebè roseo e urlante fa il suo ingresso nella famiglia. Il marmocchio è apparentemente sano e sopravvive.
Il bel bimbo viene chiamato Grigorij Efimovic Rasputin e comincia a vivere la sua lieta infanzia facendo  pupazzi di neve e pattinando sul lago ghiacciato vicino casa. 
Il tesorino però era costretto a giocare sempre da solo, e a mamma e papà un pochino si stringeva il cuore pensando alla totale assenza di compagni di giuoco del loro piccolo Grigorijino. Decidono così che sarebbe davvero splendido dare un fratellino o una sorellina al piccolino e una volta deciso, mamma e papà si mettono di impegno durante lunghe notti siberiane (ma solo perché avevano finito di vedere Breaking Bad) sempre più decisi a sfornare altri pargoletti. 
Tre per la precisione. 
Tutti morti in fasce. 
...
Nonostante ciò, il piccolo tesorino di mamma, riuscì comunque a trovare un amichetto nel cugino Dimitri con cui pattinare sul lago ghiacciato e fare a palle di neve. 
Un giorno però, durante una scampagnata, i piccoli caddero entrambi in un torrente e si ammalarono entrambi di polmonite. 
Il piccolo Dimitri, 10 anni, morì tragicamente in quella circostanza. 
Il piccolo Grigorij, 8 anni, ovviamente, no!
...
Bene. 
...
Ora, io non so voi, ma secondo me il bambino stava benissimo da solo. 
Comincia così l'allegra infanzia di colui che tutti ricordiamo come un individuo affabile e rassicurante, un personaggio rilassato, dallo sguardo dolce e il viso delicato. 

Bello di mamma! 

Durante la gioventù il ragazzo si interessò molto (forse troppo) alla spiritualità ed al misticismo, cominciò ad ottenere la fama quando si sparsero voci sui suoi poteri curativi e sulle sue capacità di guarire malati più o meno gravi.
Inutile dire che si creò un discreto giro di clienti fedeli e un po' il passaparola, un po' la botta di culo ecco che il buon Rasputin venne chiamato alla corte dello Zar Nicola II. Sì, il papà di Anastasia, quella famosa!
Venne condotto alla presenza della zarina Aleksandra Fëdorovna Romanova (dio raga che fatica scrivere 'sti nomi) nella speranza che i suoi poteri potessero guarire il di lei figlioletto; il fanciullino Aleksej era infatti malato di emofilia, una malattia che comporta una grave insufficienza di coagulazione del sangue.
La presenza di Rasputin riuscì in qualche modo a risolvere i problemi del pargoletto.

Oww, stop you! 

Vista la sua forte influenza sulla famiglia Romanov, attorno a Rasputin si creò in poco tempo una vastissima rete di personaggi pubblici e politici che in cambio di favori o intercessioni rispetto ai sovrani erano disposti ad accontentare le richieste che Rasputin faceva loro.
Inutile dire che tra le sue mani passavano sicuramente centinaia di rubli che pare venissero spesi in parte per la cerchia di persone che gli gravitava attorno e i restanti dissipati in localacci malfamati per alcolici e donnacce.
Pare infatti che Rasputin, oltre a palpeggiare le dame di corte (cosa che la coppia reale smentiva categoricamente), fosse solito intrattenersi con donnine smaliziate di ogni classe sociale ed età e girano voci secondo cui fosse, come dire, ben dotato.
No, non aveva una grossa macchina!
Si dice infatti che madre natura gli avesse dato in gloria, oltre ad uno sguardo candido e rilassato, anche un pene di 33 centimetri.
Pare inoltre che il suddetto sia conservato in un barattolo al Russian museum of erotica.
...
...
CHE COSA?
No, ragazzi, ma avete capito bene?
Cioè... 33 centrimenti.
No, TRENTATRÉ.
Cioè... no. Dai scusate. No.
Cioè, ma uno ha abbastanza sangue?
Non sviene?
TRENTATRÈ. 
No dai.
Cioè, non so se avete capito.
T R E N T A T R È.
No.
Dai.
No.
Dai.
No.
Dai.
...
...
Vabbè.
Vado avanti.
...
TRENTATRÈ.
Dicevamo... con il tempo Rasputin acquisì sempre più influenza sulla zarina, tanto che era solito inviarle messaggi con consigli e suggerimenti (abbastanza perentori) che riguardavano religione, morale e politica.
Allo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914 Rasputin decise di opporsi fermamente all'entrata in guerra della Russia e, nonostante nessuno avesse chiesto il suo parere, insistette affinché i sovrani facessero come voleva lui mandando un telegramma allo Zar. Il sovrano reagì con un sonoro fottesega e stracciò il telegramma.
Ma il furbetto decise di aspettare nell'ombra e nel momento in cui Nicola II partì per il fronte, Rasputin zitto zitto e quatto quatto si infilò -metaforicamente- sotto le sottane della zarina e cominciò a darle una marea di consigli non richiesti e assolutamente infelici.
TRENTATRÈ? 
Ad una certa, quando il casino però era già stato fatto e la Russia era ormai in piena crisi di governo (che durante una guerra mondiale è sicuramente una condizione ideale), venne accusato di corruzione e allontanato dalla residenza imperiale; venne quindi a crearsi una congiura ordita da Dimitrij Pavlovic, Feliks... da persone con nomi strani che tanto non sapreste pronunciare, che decise di accoppare il santone e di farla finita una volta per tutte.
I congiurati scelsero di avvelenarlo durante una cena, ma visto che apparentemente il veleno non agiva sufficientemente in fretta, decisero di sparagli ad un fianco con una pistola.
Fine

No.

Rasputin infatti si riebbe e venne colpito nuovamente alla schiena, massacrato di randellate, trascinato fino al cancello della casa e, per non saper né leggere né scrivere, finito con un colpo alla fronte.
Fin...

No.

Il suo corpo venne gettato nel fiume Moika dal quale riaffiorò solo alcuni giorni più tardi.
Fi...

L'autopsia sul cadavere dimostrò che l'uomo aveva acqua nei polmoni e di conseguenza la morte era avvenuta per annegamento.
Chuck Norris who?















TRENTATRÉ !!!!

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