Lo conosciamo come San Nicola di Bari,
ma nella sua vita -e successivamente- è stato conosciuto come San
Nicola di Myra, San Nicola dei Lorenesi, San Nicola Magno, San Nicolò
e San Niccolò, ma per la sua mamma (la signora Giovanna) rimarrà
sempre e comunque il piccolo Nichy.
Nel VI secolo il caro Nicola era un
santo talmente popolare che solo a Costantinopoli c'erano ben 25
chiese che portavano il suo nome.
Oggi è famoso in tutto il mondo con il
nome di Babbo Natale.
Paradossalmente del povero Nicola si sa
ben poco, se non che nacque in una data fra il 261 e il 280 dopo
Cristo (vent'anni più, vent'anni meno). Una volta adulto divenne
vescovo di Myra, per poi venire imprigionato nel 305 durante le
persecuzioni di Diocleziano. Lo libererà Costantino nel 313, e il
buon Nicola tornerà quindi a fare il vescovo.
Fra i picchi della sua carriera
vescovile si ricorda quella volta in cui prese a sberle Ario (quello
dell'arianesimo, ne abbiamo parlato nel post di Sant'Ambrogio,
ricordate?).
Ah, i bei tempi in cui le dispute
teologiche avvenivano a suon di schiaffoni in faccia.
Ma perché Babbo Natale?
Partiamo dall'iconografia: San Nicola
viene generalmente rappresentato con tre palle.
Nel senso di tre sfere, che
avevate capito?
Leggenda narra che San Nicola avesse
sentito di una famiglia il cui padre era caduto in disgrazia. Avendo
tre figlie aveva ben pensato di mandarle a prostituire e così
Nicola, commosso dalla triste storia, andò alla casa di questa
famiglia per tre notti di fila, e ogni notte lanciò un sacchetto
pieno d'oro, uno per ogni figlia, perché lo usassero come dote per
sposarsi e rimanere ragazze oneste.
E il padre si attaccò perché era un
infame e a San Nicola quelli che vogliono prostituire le figlie
proprio non ci piacciono. I tre sacchetti d'oro sono rappresentati dalle tre sfere dorate.
Insomma, da allora San Nicola è
conosciuto come il santo patrono degli innocenti e dei fanciulli e,
con questa storia dei doni portati la notte in segreto, costituisce
la base per il personaggio del Babbo Natale che tutti noi conosciamo.
Una piccola precisazione: nonostante
sia diffusa la credenza che il Babbo Natale originale fosse verde e
che sia diventato rosso per via della Coca Cola, in realtà già
Sinterklaas (la versione olandese di San Nicola) è sempre stato
rappresentato vestito di rosso.
Nel tempo libero Sinterklaas
ama anche impersonare Silente, il celebre preside della scuola di
Harry Potter.
Quando San Nicola morì le sue spoglie
furono conservate a Myra, la città di cui fu vescovo, e lì rimasero fino a quando, nel 1087,
dei pescatori di Bari non decisero di andarle a trafugare, portarle
nella loro città ed edificarci sopra una bella basilica.
Signore, io e gli altri abbiamo deciso che ci siamo stufati di pescare pesci e andiamo a recuperar reliquie.
Alla faccia di tutti gli altri.
Parte delle reliquie rimasero a Myra,
almeno fino a quando i veneziani non trafugarono quello che rimaneva
per spostarle nella loro abbazia di San Nicolò.
San Nicola ha poi assunto il ruolo di
protettore di mercanti, pescatori, marinai, arcieri, prostitute,
bambini, avvocati, prestatori di pegno, detenuti*, giardinieri,
ballerine di can can, utenti apple, paninari, gatti siamesi, gerbilli
e stercorari.
Altre ossa del santo sono sparse per
l'Europa, ma con tutto questo stress dell'essere scomposto in giro,
l'omero -quasi integro- si trova a Rimini per fare una vacanza.
In una recente intervista
l'omero di San Nicola si sarebbe detto soddisfatto della sua scelta
di abbandonare tutte le altre reliquie alla loro sorte. Avrebbe poi
aggiunto: "altro che renne qui".
*lista reale solo fino a questo punto.
Daje ragà, mi fate un sacco ridere.
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