lunedì 22 dicembre 2014

San Nicola di Bari: le origini di Babbo Natale.

Lo conosciamo come San Nicola di Bari, ma nella sua vita -e successivamente- è stato conosciuto come San Nicola di Myra, San Nicola dei Lorenesi, San Nicola Magno, San Nicolò e San Niccolò, ma per la sua mamma (la signora Giovanna) rimarrà sempre e comunque il piccolo Nichy.
Nel VI secolo il caro Nicola era un santo talmente popolare che solo a Costantinopoli c'erano ben 25 chiese che portavano il suo nome.
Oggi è famoso in tutto il mondo con il nome di Babbo Natale.
Paradossalmente del povero Nicola si sa ben poco, se non che nacque in una data fra il 261 e il 280 dopo Cristo (vent'anni più, vent'anni meno). Una volta adulto divenne vescovo di Myra, per poi venire imprigionato nel 305 durante le persecuzioni di Diocleziano. Lo libererà Costantino nel 313, e il buon Nicola tornerà quindi a fare il vescovo.
Fra i picchi della sua carriera vescovile si ricorda quella volta in cui prese a sberle Ario (quello dell'arianesimo, ne abbiamo parlato nel post di Sant'Ambrogio, ricordate?).
Ah, i bei tempi in cui le dispute teologiche avvenivano a suon di schiaffoni in faccia.

Ma perché Babbo Natale?
Partiamo dall'iconografia: San Nicola viene generalmente rappresentato con tre palle.

 Nel senso di tre sfere, che avevate capito?

Leggenda narra che San Nicola avesse sentito di una famiglia il cui padre era caduto in disgrazia. Avendo tre figlie aveva ben pensato di mandarle a prostituire e così Nicola, commosso dalla triste storia, andò alla casa di questa famiglia per tre notti di fila, e ogni notte lanciò un sacchetto pieno d'oro, uno per ogni figlia, perché lo usassero come dote per sposarsi e rimanere ragazze oneste.
E il padre si attaccò perché era un infame e a San Nicola quelli che vogliono prostituire le figlie proprio non ci piacciono. I tre sacchetti d'oro sono rappresentati dalle tre sfere dorate.
Insomma, da allora San Nicola è conosciuto come il santo patrono degli innocenti e dei fanciulli e, con questa storia dei doni portati la notte in segreto, costituisce la base per il personaggio del Babbo Natale che tutti noi conosciamo.

Una piccola precisazione: nonostante sia diffusa la credenza che il Babbo Natale originale fosse verde e che sia diventato rosso per via della Coca Cola, in realtà già Sinterklaas (la versione olandese di San Nicola) è sempre stato rappresentato vestito di rosso.

Nel tempo libero Sinterklaas ama anche impersonare Silente, il celebre preside della scuola di Harry Potter.

Quando San Nicola morì le sue spoglie furono conservate a Myra, la città di cui fu vescovo, e lì rimasero fino a quando, nel 1087, dei pescatori di Bari non decisero di andarle a trafugare, portarle nella loro città ed edificarci sopra una bella basilica.

Signore, io e gli altri abbiamo deciso che ci siamo stufati di pescare pesci e andiamo a recuperar reliquie.

Alla faccia di tutti gli altri.
Parte delle reliquie rimasero a Myra, almeno fino a quando i veneziani non trafugarono quello che rimaneva per spostarle nella loro abbazia di San Nicolò.
San Nicola ha poi assunto il ruolo di protettore di mercanti, pescatori, marinai, arcieri, prostitute, bambini, avvocati, prestatori di pegno, detenuti*, giardinieri, ballerine di can can, utenti apple, paninari, gatti siamesi, gerbilli e stercorari.
Altre ossa del santo sono sparse per l'Europa, ma con tutto questo stress dell'essere scomposto in giro, l'omero -quasi integro- si trova a Rimini per fare una vacanza.


In una recente intervista l'omero di San Nicola si sarebbe detto soddisfatto della sua scelta di abbandonare tutte le altre reliquie alla loro sorte. Avrebbe poi aggiunto: "altro che renne qui".




*lista reale solo fino a questo punto.

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