Aurelio Ambrogio, meglio conosciuto con il nome d'arte di Sant'Ambrogio, o con i meno apprezzati Ambrogio di Treviri o Ambrogio di Milano, era una delle personalità più in voga della Chiesa del IV secolo. Il buon Ambrogio veniva da una famiglia di tutto rispetto, che poteva annoverare fra i suoi membri ben tre santi: Santa Sotere, Santa Marcellina e San Satiro. A dirla tutta in realtà gli ultimi due erano suoi fratelli che sono stati fatti santi successivamente, ma Ambrogio nel curriculum non l'aveva scritto, sottolineando invece che con una percentuale del 50%, le quote rosa di santità nella sua famiglia era state pienamente rispettate.
La sua educazione fu ottima e all'età di 30 anni fu spedito a fare il governatore della provincia romana di Aemilia et Liguria, con sede a Milano. Ai tempi tirava una brutta aria fra cattolici e ariani, ma Ambrogio, grazie alle sue grandi doti diplomatiche, riuscì a mantenere un grande equilibrio fra le due parti.
Quando morì l'allora vescovo di Milano, il signor Aussenzio di Milano, il popolo cominciò a farsi irrequieto: il nuovo vescovo sarebbe stato ariano o cristiano? Dalla folla un bambino urlò: “Ambrogio vescovo! Ambrogio vescovo!”. La folla si unì: “Ambrogio vescovo! Ambrogio vescovo!”. Solo un panettiere di Bovisa urlò un “Ambrogio culo” nel momento in cui tutti stavano in silenzio, come succede sempre.
Vescovo? Ma io neanche sono battezzato!
La folla insisteva, ma Ambrogio non ne voleva sapere: non sapeva nulla neppure di teologia! Uno che si vantava delle quote rose della sua famiglia certo non poteva accettare una simile raccomandazione. Per sporcare quindi la propria reputazione e far cambiare idea ai milanesi decise di far torturare un po' di gente e fare dei sexy party a casa sua con le signorine di Viale Zara. Il popolo però continuava: “Evvai Ambrogio, sei un uomo che sa prendere delle scelte difficili ma necessarie e che ha anche successo con le donne! Meglio di così non potremmo chiedere: AMBROGIO VESCOVO! AMBROGIO VESCOVO!”.
Alla fine, dopo una piccola fuga, si ritrovò costretto ad accettare. Si fece battezzare nel giro di sette giorni.
Per la faccenda dell'ignoranza teologica purtroppo sette giorni non bastavano.
Ma che è 'sta roba. Dio ha creato il mondo in 7 giorni? Io in sette giorni sono
riuscito soltanto a farmi battezzare.
Al contrario delle previsioni, Ambrogio si dimostrò all'altezza del compito: fu un eccellente oratore e rinunciò a tutte le sue ricchezze, dimostrandosi sempre disponibile ad accogliere chiunque ne avesse bisogno.
Tu fai voto di povertà senza che ti sia richiesto e questi ti ritraggono sempre ricoperto d'oro.
Che beffa.
Fra i suoi grandi meriti, quello di aver convertito quel signore conosciuto con il nome di Agostino di Ippona e che una volta cristiano adotterà il nome d'arte di Sant'Agostino.
Fece inoltre costruire quattro basiliche a protezione della città, fra cui quella che oggi conosciamo come Basilica di Sant'Ambrogio, ma che ai tempi era la Basilica Martyrum, poiché ospitava i corpi di due tizi disseppelliti a caso per l'occasione i corpi dei martiri San Gervasio e San Protasio.
Il nostro caro Ambrogio arrivò a essere così potente e stimato da potersi prendere il diritto di sgridare l'imperatore per il massacro di Tessalonica.
No, gioia. Tu non ci entri in chiesa dopo la porcata che hai fatto. E
poi va bene che sono avanti ma siamo nel 300 e non sono ancora pronto
ad accettare nella mia basilica quel tizio dalla sessualità ambigua
che c'è dietro di te.
Se proprio proprio vogliamo trovargli un difetto, era giusto un filo antisemita.
Quando nel 388 a Callinucum una folla di cristiani inferociti distrusse una sinagoga e l'imperatore volle costringerli a ricostruirla a spese della Chiesa, Ambrogio si oppose: “L'ho fatta bruciare io, ti pare che la devo pure ripagare?”.
Ah.
Aggiunse: “Bruciare le sinagoghe è un ATTO GLORIOSO! E io non dirò più messa se farai ricostruire la sinagoga, siamo chiari? I massacri mi vanno bene solo se a essere massacrati sono gli ebrei. Ecco."
Nel frattempo decise anche di movimentare un po' le cose a messa, introducendo il canto ambrosiano: al posto dei salmi cantati da un solista o da un gruppo di coristi, Ambrogio introduceva ora i cori cantati dai fedeli: alternando le donne, gli uomini, i vecchi e i bambini.
E ora su le mani! Adesso solo le donne! Ora solo gli uomini!! Sant'Ambrogio is in da house!
Fra le leggende si dice che un bel giorno di sole Sant'Ambrogio stesse passeggiando allegramente per Milano, quando notò un fabbro in difficoltà con un morso di cavallo. Avvicinandosi si rese conto che all'interno del morso vi erano i chiodi della croce di Cristo (sì insomma, l'abbiamo già capito dalla faccenda di San Gervasio e San Protasio che c'aveva un po' questa tendenza). Uno di questi chiodi è ancora conservato al Duomo di Milano e considerato autentico.
Purtroppo non ci è dato di sapere come ci sia arrivato nel morso di cavallo di un fabbro di Milano.
I corpi di San Gervasio e di Sant'Ambrogio sono ancora oggi
conservati e visibili nella Basilica di Milano che porta oggi il suo nome. Quindi se volete potete andare a fargli un salutino.
Tutta 'sta fatica e poi mi conservano col primo poveraccio che ho disseppellito.
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